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Incontro con Vera Vigevano Jarach.

Incontro degli studenti delle classi quinte con la giornalista e scrittrice italo-argentina Vera Vigevani Jarach, una militante della memoria, come lei stessa ama definirsi, per la sua instancabile voglia di testimoniare le tragedie umane del secolo scorso. In preparazione all’incontro si consiglia la visione di “Il rumore della memoria”, film documentario della durata di 60 minuti che racconta il viaggio di Vera dalla Shoà ai desaperesidos. 

 

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Vera Vigevani Jarach – biografia

Ebrea Italiana, nata a Milano nel 1928, Vera, per la promulgazione delle leggi razziali, a soli dieci anni è costretta a lasciare l’Italia per emigrare in Argentina. A Buenos Aires Vera sposa Giorgio Jarach e lavora come corrispondente dell’Ansa. Sfuggita alla persecuzione fascista, negli anni ’70 non riesce a sfuggire a quella dei militari argentini. Il 25 giugno del 1976 infatti, sua figlia Franca di 18 anni, viene rapita insieme ad altri 104 ragazzi della sua scuola, colpevoli di di essere oppositori della dittatura dei militari. Da quel giorno di lei non si saprà più nulla. Franca, sequestrata e torturata sarà vittima di uno dei criminali “voli della morte” sopra l’oceano, ordinati dal dittatore Videla. Muore dopo meno di un mese, drogata e gettata da un aereo nel Rio della Plata. La famiglia Jarach conoscerà la verità solo vent’anni dopo.

Vera è stata una delle prime donne ad aderire al movimento di resistenza delle “Madres de plaza de Mayo”, movimento non violento di madri che cercano la verità sui figli “ desaparecidos”, svaniti nel nulla da un giorno all’altro. Ma per Vera la ricerca della verità si trasforma in un ‘incessante testimonianza di quel che è accaduto a lei, alla sua famiglia, all’Argentina degli anni della dittatura. Nel 2012, in nome della verità e della memoria, è stata insignita dal comune di Milano dell’Ambrogino d’oro, un dovuto riconoscimento per aver testimoniato ai processi di Roma contro i militari argentini per i crimini contro l’umanità. Oggi Vera ha 87 anni, ed è instancabile testimone dell’orrore che l’uomo può esprimere: «Non smetterò mai di raccontare perché “Nunca mas”, tutto ciò non accada mai più. Raccontare, testimoniare, condividere la propria storia è il modo che Vera ha trovato per far continuare a far vivere Franca; ciò che a lei stessa ha dato la forza di continuare a vivere. E proprio in nome della figlia Franca i ragazzi si impegnano in aprile a piantare un albero nel giardino della scuola.